Il mare è un ambiente affascinante e complesso, ma anche fragile. La digitalizzazione può essere un potente strumento per comprenderlo meglio e proteggerlo. Peppe Convertini ha portato il suo programma “Azzurro storie di Mare” a La Spezia, per conoscere Davide Marini responsabile del reparto scientifico presso il DLTM (Distretto Ligure delle Tecnologie Marine), e Diego Bertola, CEO di ForJ, che hanno raccontato i loro progetti di digitalizzazione del mare.

Cosa significa digitalizzare il mare?

Davide ci ha parlato delle stazioni costiere del DLTM a Bonassola (vicino alle Cinque Terre) e a Lerici, grazie alle quali, attraverso strumenti digitali, viene monitorata la qualità dell’acqua, anche a profondità di 600 metri.

Ci spiega quanto sia importante essere a conoscenza dello stato di salute dei mari e proteggerli.

Diego ha raccontato i due progetti sui quali la sua azienda sta investendo molto.

Il primo progetto riguarda la domotizzazione dei sistemi di bordo, ovvero la possibilità di usare questi ultimi attraverso i dispositivi mobili, come smartphone e tablet. La timoneria, gli stabilizzatori, tutti i sistemi di bordo diventano degli oggetti che si possono comandare con i nostri dispositivi digitali.

 

Il secondo progetto è destinato al mondo della cantieristica. Si tratta di un software che consente di monitorare le risorse, controllare le ore dei dipendenti, tenere traccia dei costi e dei ricavi e gestire le commesse.

Questo software può aiutare a migliorare l’efficienza di tutta la filiera di costruzione delle grandi imbarcazioni.

 

La digitalizzazione del mare è un campo in rapida evoluzione. Davide Martini e Diego Bertola sono due pionieri di questo settore e i loro progetti hanno il potenziale per avere un impatto positivo sull’ambiente e sull’economia.